E, Colfer, Artemis Fowl, è una saga carina ma decisamente troppo lunga, un po' fantasy un po' fantascienza, un po' "era meglio farsi i cazzi propri. Per giovani lettori da sensibilizzare su temi ambientalisti.
F. Dostoevskij, Le notti bianche, sebbene i personaggi e il loro mondo interiore siano delineati con il talento di un giovane Dostoevskij non sono riuscita ad apprezzarlo pienamente. Sarà stata la brevità, saranno stati i due protagonisti, sarà la friendzone. È un racconto che mi ha coinvolta solo a tratti, forse perché mi aspettavo troppo memore dell'intensità di Delitto e castigo.
V. Hugo, I Miserabili, ma che se può dì? E leggetevelo una volta nella vita. Ce la sia fa. Non sapete che soddisfazione.
J. Austen, Mansfield Park, io e Jane Austen non riusciamo a prenderci. Sarà che la sua ironia è troppo sottile per me, sarà quel che sarà ma ogni volta che ci provo mi cascan le braccia. Non potrei essere più triste.
J. Franzen, Le Correzioni, è un romanzo che parla di figli e di genitori, di quanto educare sia un mestiere difficile e di come si passi dall'essere una famiglia a diventar cinque estranei intorno a un tavolo. Ci sono i figli con le loro nuove vite e i genitori anziani con tutti gli acciacchi dell'età, forse Franzen risulta a tratti troppo ridondante ma nel complesso è ben scritto, nominato per il Pulitzer 2002.
S. Tamaro,Va' dove ti porta il cuore, classicone per chi ha la lacrima facile. Prima di Baricco e Fabio Volo c'era lei, la Tamaro. La storia è di tre donne di tre diverse generazioni, non ci sono grandi colpi di scena, solo quelli che ti riserva a volte la vita. È un libro di una dolcezza disarmante.
S. de Beauvoir, Il secondo sesso, un manifesto del femminismo mi mancava, l'autrice affronta diversi ambiti, dalla storia della donna dalla preistoria a oggi, dalla figura delle donne nella letteratura fino allo sviluppo psicologico femminile dall'infanzia all'età adulta. Ci sono tanti spunti di riflessione e si impara tanto, lo consiglierei a tutti.
Supernatural, dopo 11 stagioni sembrava impossibile e invece ci sono riusciti a tirare fuori qualcosa di decente, sembrava almeno, finché non è andata in onda l'ultima puntata. Irriducibili hanno rinnovato per una dodicesima stagione in cui mamma Winchester is back.
Fear the walking dead, solo una parola: penoso.
Criminal Minds & Criminal Mind Beyond Borders, la serie madre si mantiene sui suoi standard, e dopo 11 stagioni non è poco, anzi riesce ancora ad emozionare, anche se, insomma, mandare via Morgan, non doveva succedere. Lo spin-off invece è un po' più scarso, sono tutti casi oltreconfine e c'è sempre quel bel luogo comune che accompagna la squadra in giro per il mondo, e poi c'è Gary Sinise che forse avrebbe dovuto continuare a fare CSI: NY.
Once Upon A Time, aveva una bella idea di base ma forse era il caso di fermarsi prima, nessuna serie tv riesce ad essere brillante fino all'undicesima stagione ma arrivare a riavvolgere la trama già nella quinta è un chiaro segno del fatto che è stato dato quello che si poteva dare. Stendo un velo pietoso sulle trami trasversali come fu quella di Frozen e quella di The Brave, costumi e parrucche imbarazzanti.
New Girl, mi è piaciuto tanto anche quest'anno, la serie ruota attorno al gruppo di amici che condivide l'appartamento e anche se non è altro che un'altra citazione di Friends, è ben fatto, fa ridere, gli attori sono bravi e non ci sono risate di sottofondo.
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