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Faccio gente, vedo cose, leggo libri #4

La mia vita è rallentata molto e credo si sia notato. Ma non si è fermata, non si ferma mai. Ho letto tanto ma meno di quello che avrei voluto. ORa sarò breve perché questo post deve essere pubblicato prima che finisca quello che sto leggendo ora, sennò non la finiamo più.

E, Colfer, Artemis Fowl, è una saga carina ma decisamente troppo lunga, un po' fantasy un po' fantascienza, un po' "era meglio farsi i cazzi propri. Per giovani lettori da sensibilizzare su temi ambientalisti.

F. Dostoevskij, Le notti bianche, sebbene i personaggi e il loro mondo interiore siano delineati con il talento di un giovane Dostoevskij non sono riuscita ad apprezzarlo pienamente. Sarà stata la brevità, saranno stati i due protagonisti, sarà la friendzone. È un racconto che mi ha coinvolta solo a tratti, forse perché mi aspettavo troppo memore dell'intensità di Delitto e castigo.



V. Hugo, I Miserabili, ma che se può dì? E leggetevelo una volta nella vita. Ce la sia fa. Non sapete che soddisfazione.



J. Austen, Mansfield Park, io e Jane Austen non riusciamo a prenderci. Sarà che la sua ironia è troppo sottile per me, sarà quel che sarà ma ogni volta che ci provo mi cascan le braccia. Non potrei essere più triste.

J. Franzen, Le Correzioni, è un romanzo che parla di figli e di genitori, di quanto educare sia un mestiere difficile e di come si passi dall'essere una famiglia a diventar cinque estranei intorno a un tavolo. Ci sono i figli con le loro nuove vite e i genitori anziani con tutti gli acciacchi dell'età, forse Franzen risulta a tratti troppo ridondante ma nel complesso è ben scritto, nominato per il Pulitzer 2002.

S. Tamaro,Va' dove ti porta il cuore, classicone per chi ha la lacrima facile. Prima di Baricco e Fabio Volo c'era lei, la Tamaro. La storia è di tre donne di tre diverse generazioni, non ci sono grandi colpi di scena, solo quelli che ti riserva a volte la vita. È un libro di una dolcezza disarmante.

S. de Beauvoir, Il secondo sesso, un manifesto del femminismo mi mancava, l'autrice affronta diversi ambiti, dalla storia della donna dalla preistoria a oggi, dalla figura delle donne nella letteratura fino allo sviluppo psicologico femminile dall'infanzia all'età adulta. Ci sono tanti spunti di riflessione e si impara tanto, lo consiglierei a tutti.



Supernatural, dopo 11 stagioni sembrava impossibile e invece ci sono riusciti a tirare fuori qualcosa di decente, sembrava almeno, finché non è andata in onda l'ultima puntata. Irriducibili hanno rinnovato per una dodicesima stagione in cui mamma Winchester is back.

Fear the walking dead, solo una parola: penoso.

Criminal Minds & Criminal Mind Beyond Borders, la serie madre si mantiene sui suoi standard, e dopo 11 stagioni non è poco, anzi riesce ancora ad emozionare, anche se, insomma, mandare via Morgan, non doveva succedere. Lo spin-off invece è un po' più scarso, sono tutti casi oltreconfine e c'è sempre quel bel luogo comune che accompagna la squadra in giro per il mondo, e poi c'è Gary Sinise che forse avrebbe dovuto continuare a fare CSI: NY.



Once Upon A Time, aveva una bella idea di base ma forse era il caso di fermarsi prima, nessuna serie tv riesce ad essere brillante fino all'undicesima stagione ma arrivare a riavvolgere la trama già nella quinta è un chiaro segno del fatto che è stato dato quello che si poteva dare. Stendo un velo pietoso sulle trami trasversali come fu quella di Frozen e quella di The Brave, costumi e parrucche imbarazzanti.


New Girl, mi è piaciuto tanto anche quest'anno, la serie ruota attorno al gruppo di amici che condivide l'appartamento e anche se non è altro che un'altra citazione di Friends, è ben fatto, fa ridere, gli attori sono bravi e non ci sono risate di sottofondo.

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