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Poor are those cannot see



Da un po' di giorni penso a cosa scrivere, quello che manca è il tempismo. È tardi per scrivere di Londra, è tardi per scrivere del nuovo anno e francamente oltre che ormai tardi mi pare sia anche superfluo. Credo di aver perso la capacità di formulare un discorso organico e quindi solo un po' di pensieri sparsi.
Londra è bellissima, sotto le feste più che mai. Londra è stata intensa perché con quelle due ci ho diviso più di metà della mia vita ed essere lì insieme è stato qualcosa che non ho apprezzato abbastanza mentre lo vivevo, sempre per la storie che la vita è frenetica e di tempo ce n'è poco e una non so nemmeno quando la rivedrò. Abbiamo riso tanto e di questo sono grata.
Nel 2015 ho letto 59 libri e mi sento davvero soddisfatta, sono arrivata a meno due esami dalla laurea e ho trovato la relatrice. E di questo sono grata. Nel 2016 spero di laurearmi, di prendere la qualifica da restauratrice e di riuscire a leggere un libro in più.
Sono sempre senza soldi. A casa va sempre male perché i miei genitori sono incapaci di essere felici, ho smesso di lasciarmi insultare gratuitamente solo perché so che sono incasinati: è una questione di self respect, cerco di combattere e restare in piedi, ho delle spalle larghe a cui appoggiarmi quando mi sembra di non farcela. Per questo sono grata.
Stamattina il rientro è stato traumatico ma sono riuscita ad apprezzare i miei compagni e l'alba rossa che sorgeva sulla coda in autostrada, mi sono divertita e per questo sono grata.
Cecilia sta per raggiungere l'altro capo del mondo e tristemente non sono nemmeno un po' dispiaciuta.
Per  questo 2016 mi sono posta solo un buon proposito (grazie a delle sagge donne): regalarmi un periodo di terapia per provare a stare meglio davvero.

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