Powered by Blogger.

That's never meant to happen


Dicembre è un mese duro per i tvserie's addicted, molte cose finiscono alcune per non ricominciare mai più.

In primis Xfactor, che ok questa è stata un'edizione mogia, che ok che ormai Morgan l'aveva rotta e non se ne poteva più né di lui né della Cabello che si è comportata per tutta la trasmissione come un bambina sotto acidi però Xfactor ci mancherà, nemmeno si conta la gente priva di abbonamento Sky  che è passata sul mio divano solo per riempirsi gli occhi delle scenografie di Luca Tommasini. Di questa ottava edizione non mi sono piaciute tante cose: che ci fossero sei inediti invece che tre, che non fosse obbligatorio portare un inedito in italiano causando lo stupro della lingua inglese, che tutti i concorrenti abbaino fatto lo stesso tipo di performance per tutte le puntate, che Cecco e Cipo siano stati esclusi (Morgan non ti perdonerò mai), il bruttissimo trofeo, eppure l'ho seguito comunque, ne ho parlato e ho tifato. Invece ora vuoto, nada, niet, finito. Che abbia vinto Lorenzo è una magra soddisfazione, certo che dopo aver duettato con la Nannini siam bravi tutti, visto che dobbiamo aspettare fino a settembre per poter sentire Morgan insultare il pubblico, Morgan insultare Fedez, Morgan presentare il suo libro invece che presentare i suoi cantanti, Fedez insultare Morgan, Mika insultare Morgan, Victoria insultare Morgan, Mika limonare con Victoria, Fedez piangere e Cattelan essere l'unico a comportarsi con un po' di professionalità. A noi piace ricordarli così, quattro amici e una chitarra.



Sons of anarchy è un tasto ancora più dolente, so che in italia siamo tipo in 47 a guardarlo, non di più, ma questo ai miei occhi di persona malata non fa che accrescerne il prestigio. Questa serie non è altro che lacrime e dolore e anche tanto sangue. La tragedia greca ha trovato solo due grandi continuatori: Shakspeare e Kurt Sutter. Jax è Edipo e, allo stesso tempo, Amleto il tutto con una dose non indifferente di addominali. Ci ho messo due settimane per trovare il coraggio per guardare l'ultima puntata perché il momento della tragedia che fa più paura non è il consumarsi del dramma, quello si sa che accadrà, ma è la catarsi finale che è sì liberatoria ma anche definitiva. Charlie Hunnam immenso e colonna sonora stupenda. Mi sento di gridare al capolavoro e so che molti obbietteranno che in ambito televisivo sia stato realizzato anche di meglio, bè io non ho mai visto nulla di altrettanto grandioso in una serie tv.




Desperate housewives è il mio amore più recente, ci sono arrivata solo ora proprio perché aveva avuto troppo successo per essere davvero un prodotto di qualità, ero molto scettica a riguardo, pensavo fosse una menata stile Carrie Bradshaw va in provincia e invece no; le signore di Wisteria Lane sono anche meglio delle protagoniste di Sex and the city. L'american way of life è definitivamente dissacrato dalle stesse persone a cui era stato propinato: le casalinghe. In otto stagioni Marc Cherry non ci fa mancare nulla: incendi, omicidi, disastri aerei, uragani, divorzi e chi più ne ha più ne metta proponendo una serie televisiva originale, ironica e divertente. La cosa migliore di DH è il finale, sono davvero poche le serie tv che riescono ad avere un finale soddisfacente e invece questa volta sono rimasta contenta: sorprendetemi in ogni episodio ma datemi un finale rassicurante. La cosa più sconvolgente è che dopo tanti anni non ho mai shippato una coppia quanto Tom e Lynette, due sposati di mezza età sono la mia rappresentazione dell'amore. Bene.


Ho guardato anche The white queen che sono solo dieci puntate e parla della guerra delle due rose, anche se è tratto da un brutto romanzo (scusa Philippa) è una bella serie tv e ha dei costumisti eccezionali.
Ora in preda allo sconforto seguendo i consigli di TVShowManager ho deciso di farmi del male con un tuffo negli anni '90: ho ricominciato Charmed.


Nessun commento:

Posta un commento