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Backpack


Per più di metà della mia vita settembre ha significato rientro a scuola, e rientro a scuola -oltre che un carico esagerato di stress- ha sempre significato zaino nuovo.
In prima elementare ho scelto uno zaino di Calimero, il pulcino tutto nero, scelta avventata, molto anni '90. Una bambina di sei anni che al posto di prendere una cartella rosa di Sailor Moon o di una qualunque altra eroina per decenni, sceglie un pulcino nero simbolo della sfiga ha qualcosa che non va. Una mia compagna di classe aveva lo stesso identico zaino, ci capitava di scambiarlo, così tornavo a casa, l'aprivo e ci ritrovavo dentro i suoi quaderni. Questo piccolo aneddoto fu l'unico argomento di cui parlavamo ogni volta che non avevamo nulla da dirci per un numero spropositato di anni: lei me la sono portata dietro fino al liceo.
I miei genitori non erano il tipo di genitori che mi avrebbero lasciato cambiare zaino ogni anno, dovevo prima consumare quello in mio possesso; così mentre le bambine della mia classe seguivano la moda, io fui accompagnata da Calimero fino in quarta. Da qui le radici della mia emarginazione.
Finalmente in quinta entrai nel mondo dei grandi, arrivò un enorme zaino della Seven, rosso fuoco e glitterato. La sobrietà. Le medie erano un pullulare di cartelle dai colori improbabili e accostati in modi improponibili.
Il liceo classico richiede una quantità immensa di libri, solo il dizionario di greco occupava tutto lo spazio disponibile: non potevo rinunciare alle dimensioni a cui ero abituata, e così il vecchio zaino della Seven mi accompagnò anche per quei cinque anni.
Finalmente arrivò la rivoluzione, l'università, la possibilità di coniugare l'esigenza di comodità con un minimo di estetica. Comprai uno zaino della Eastpack, meravigliosamente bianco, capiente e impermeabile. Poi il dramma, dopo avermi seguito per quattro anni ovunque, sta iniziando a dare segni di cedimento: il rivestimento impermeabile si sta staccando ed è irreversibilmente macchiato in più punti.
È di nuovo tempo di cambiare, tre zaini in ventun anni rivelano quanto dover sostituire un oggetto che mi accompagna nella quotidianità sia per me sempre un trauma ed esige che trovi qualcosa di altrettanto bello e duraturo, di incredibilmente resistente e pratico. Ho ristretto il campo a tre possibilità (ma si accettano consigli).
- Accesorize/ Claire's
Ci siamo per l'estetica, ci siamo per il prezzo, meh per la qualità e la capienza.
- Scout
Amo il materiale (sono in felpa), ci siamo per il prezzo e la capienza ma esteticamente non mi appagano come vorrei.
- Herschel
Questi sono gli zaini per eccellenza, io in realtà avrei già scelto, non fosse per il prezzo proibitivo.


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