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Saldi



Stanno succedendo tante cose strane alla mia famiglia e alle mie amicizie, vedo persone che fanno scelte sbagliate. Forse ne parlerò, forse no.
È stata una settimana vuota, potrei prenderla ed eliminarla dal calendario e non cambierebbe nulla, leggere della Fortezza Bastiani mi fa riflettere sullo scorrere del tempo, sul buttare via i giorni, sull'essere inconsapevolmente in trappola. 
Sono iniziati i saldi, cercavo un placebo, qualcosa che lenisse, qualcosa che non facesse pensare. È incredibile come comprare "cose" sortisca tutti questi effetti. Volevo comprare solo quella gonna pantalone che hanno tutte le fescion blogger checcontano, o bianca o nera.



E una coroncina di fiori che mi avrebbe reso una vera principessa delle fate.


Dopo due estenuanti sessioni di shopping estreme nei templi del capitalismo, in cui ho macinato più chilometri  di Bear Grylls che cerca di tornare alla civiltà, e ho desiderato anche io essere erede degli Hilton sono tornata a casa con: un maglione, un paio di jeans acid wash, una giacca varsity, una borsa bianca, un paio di ballerine nere, un pigiama, un top arancione (arancione? Tu? Sì, arancione), dei leggins a pois (pois? Tu? Sì, pois) e un completino intimo che è l'unica cosa che davvero rientra negli standard minimi che richiedo ai capi che compro. E nessuna delle due cose che volevo all'inizio. Sono sicura che tra le righe di questa novella c'è una lezione che tutte noi possiamo imparare.

If money doesn’t make you happy, then you probably aren’t spending it right




                             


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